L’idea dell’Oms, annunciata già nel 2021, pare definitivamente sfumare. L’obiettivo era di condividere tutti i dati relativi ai virus emergenti e le informazioni su vaccini e farmaci sviluppati, coordinando la prevenzione delle future pandemie attraverso un Trattato pandemico internazionale. Ma, per l’opposizione di 11 Paesi, tra i 194 Paesi aderenti all’Organizzazione mondiale della sanità, si sono opposti formalmente a questa strategia, ispirata dalla emergenza da Covid-19. Si tratta di: Russia, Bielorussia, Bolivia, Cuba, Corea del Nord, Eritrea, Iran, Nicaragua, Siria, Venezuela, Zimbabwe. Non sfuggirà che si tratti per lo più di Paesi africani e che a guidare il fronte vi sia la Russia di Putin, a piena dimostrazione dei nuovi scenari nello scacchiere geopolitico. A nulla sono servite, dunque, le profezie di sventura del segretario generale dell’Onu, António Guterres: “Non dobbiamo ripetere gli errori del passato quando la prossima pandemia colpirà”, o ancora: “Sappiamo che emergeranno altre minacce per la salute”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Gigantesco conflitto di interessi
È appena il caso di ricordare che verso l’Oms, pur essendo un organismo in seno alle Nazioni unite, confluiscono ingentissimi finanziamenti dai privati, e dunque essenzialmente dalle case farmaceutiche, e lo stesso vale per Ema e Fda, le agenzie del farmaco rispettivamente dell’Unione europea e degli Stati uniti. Un conflitto di interessi davvero notevole. Inoltre, tra i massimi finanziatori risulta anche l’onnipresente Bill Gates, come abbiamo già riportato nei mesi scorsi. I dati sanitari di miliardi di individui non finiranno in mano al cartello di Big Pharma, dunque. Inoltre, il fallimento delle strategie attuate durante il Covid, tipicamente i lockdown e le restrizioni, è stato palese e non ha affatto contenuto l’emergenza sanitaria. Evidentemente lo sanno bene i Paesi firmatari, che nella loro lettera asseriscono cose ben circostanziate e oramai evidenti a chi le voglia riconoscere. E dunque: “Come sapete, la questione dell’impatto negativo della coercizione unilaterale è una questione essenziale per i nostri popoli. Un terzo della popolazione mondiale è stata colpita da queste misure illegali. Ci sono ampie prove, anche da fonti Onu, del pesante tributo causato dalle misure coercitive unilaterali mirate”. I Paesi firmatari denunciano anche che non ci sia stata una reale volontà da parte “di un piccolo gruppo di Paesi sviluppati di impegnarsi in negoziati significativi per trovare compromessi, imponendo pratiche sleali che pretendono di imporre una sorta di veto su determinate questioni, e fingono addirittura di farlo, impedendo la discussione nel quadro dei negoziati intergovernativi”. Parole pesantissime, come anche le prossime: “Pertanto, è nostro dovere esprimere la nostra forte preoccupazione per il modo inaccettabile in cui si è svolta questa situazione, in chiara contraddizione con lo spirito del multilateralismo”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Addio al Trattato pandemico
La mancanza di trasparenza, inclusività e uso efficiente del “tempo limitato a disposizione per trovare compromessi” e il tentativo di ignorare le comunicazioni formali “delle delegazioni dei Paesi in via di sviluppo” sono altri aspetti denunciati nella missiva ufficiale, come riporta Affari Italiani. Il Trattato pandemico dell’Oms, dunque, non vedrà mai la luce, o almeno ce lo auguriamo.
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