“Benefici accessori” è la traduzione letterale di fringe benefits, dunque potremmo anche evitare i sempre più pervasivi anglicismi che compaiono anche nelle comunicazioni istituzionali e, per estensione, riferirci a un “bonus figli” destinato ai dipendenti. Naturalmente non a tutti, ma possiamo constatare, nel leggere la circolare numero 23/E del primo agosto dell’Agenzia delle Entrate, che la soglia dei cosiddetti fringe benefits in favore dei lavoratori dipendenti con figli fiscalmente a carico viene innalzata: sino a 3.000 euro del limite di esenzione, dunque ben al di sopra della soglia dei 258,23 euro previsti in via ordinaria. La circolare, a sua volta, recepisce le misure del cosiddetto Decreto Lavoro, licenziato il 4 maggio 2023 dal governo guidato da Giorgia Meloni. Parliamo di una misura di welfare aziendale che prevede elementi aggiuntivi – esentasse, in quanto non concorrono alla formazione del reddito da lavoro dipendente – alla retribuzione vera e propria. (Continua a leggere dopo la foto)
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A chi è rivolto
Il riconoscimento dei benefit in busta paga, per i lavoratori dipendenti con figli a carico è subordinato alla presentazione al datore di lavoro di un’autodichiarazione che attesti il rispetto dei requisiti previsti. Ma, soprattutto, è dapprima subordinato alla discrezionalità dello stesso datore di lavoro. Il riconoscimento dei fringe benefit in busta paga, infatti, viene riconosciuto a discrezione dell’azienda, e può essere concesso anche ad personam . Il bonus può essere rivolto pure ai genitori che già ricevono l’Assegno unico e universale. Il benefit in busta paga potrà essere anche erogato in beni e servizi, tipicamente con finalità sociale, come la retta degli asili nido o il pagamento dei trasporti, oppure per il pagamento delle bollette. Come leggiamo sul portale Informazionefiscale, ne potranno godere ambedue i genitori, sempre nel limite di tremila euro, purché il figlio o i figli risultino fiscalmente a carico di entrambi, con riferimento al periodo d’imposta 2023. Il Fisco considera a carico i figli con reddito non superiore a 2.840,51 euro. Il limite di reddito può salire a 4mila euro per i figli fino a 24 anni. (Continua a leggere dopo la foto)
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Come presentare la richiesta
Come detto, sarà il datore di lavoro a decidere o meno la corresponsione dei fringe benefit e, dunque, non occorre presentare alcuna domanda. Qualora l’azienda intendesse riconoscere il bonus figli ai propri dipendenti (o anche a uno solo tra questi), i lavoratori stessi dovranno esclusivamente produrre, come anticipato, una autocertificazione, indicando il codice fiscale del figlio o dei figli fiscalmente a carico.
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