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“Che figura di…”, Calenda va dai lavoratori in protesta e quelli se ne vanno: poi l’inseguimento (VIDEO imperdibili)

Pubblicato il 01/10/2023 11:44 - Aggiornato il 01/10/2023 11:55

Come un novello Nanni Moretti, Carlo Calenda se lo sarà chiesto: “Mi si nota di più se vado o se non vado?”. E alla fine il leader di Azione ha deciso di andare a Crevalcore, in provincia di Bologna, al presidio dei lavoratori della storica fabbrica Magneti Marelli – pioniera nella componentistica per l’automotive e un tempo non lontano di proprietà della Fiat – come già fatto da Elly Schlein e altri. L’accoglienza non è stata delle migliori, tutt’altro. Alla vista di Calenda, gli operai in presidio permanente si sono allontanati, con lo stesso Calenda che li inseguiva. Una scena davvero surreale ripresa anche nel video che riportiamo in basso. In realtà, c’era da aspettarselo, perché i delegati della Fiom-Cgil già avevano preannunciato che il leader di Azione sarebbe stato “un ospite non gradito” allo stabilimento che il fondo americano Kkr, proprietario dal 2018, ha deciso di chiudere mandando a casa 229 dipendenti, dopo le accuse al segretario generale Cgil, Maurizio Landini. (Continua a leggere dopo il VIDEO)
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Tensione Fiom-Calenda, ne approfitta Iv

Una nota firmata dai segretari regionali e provinciali Cgil, insieme a quelli della Fiom, infatti precisava: “Riteniamo le affermazioni di Carlo Calenda, contenute in un video pubblicato sui social in riferimento alla vertenza Marelli, gravissime e offensive non solo per la Fiom e la Cgil, ma anche per tutte le lavoratrici e i lavoratori”, hanno scritto Massimo Bussandri, segretario della Cgil dell’Emilia-Romagna, Samuele Lodi, segretario generale Fiom Emilia-Romagna Michele Bulgarelli, segretario della Cgil di Bologna, Simone Selmi, segretario Fiom Bologna. “Non ho offeso i lavoratori – ha replicato, via Twitter, Calenda – Ho criticato Landini e la sua compiacenza verso gli azionisti della Fiat e di Repubblica rispetto alla de industrializzazione del settore automotive”. Calenda aveva poi scritto, ancora sui social: “Serve un sindacato indipendente, invece da quando Elkann ha comprato Repubblica, principale giornale della sinistra, Landini non ha più detto nulla della de-industrializzazione in atto in Italia. Con Stellantis che, ormai, utilizza solo fornitori francesi“. La guerra interna all’ex cosiddetto Terzo polo va avanti anch’essa: “Di fronte alla sceneggiata di Carlo Calenda alla Magneti Marelli non posso tacere”, ha dichiarato Naike Gruppioni, imprenditrice bolognese e deputata di Italia viva. E ancora: “Ma partiamo dal merito: proporre una mobilitazione dell’automotive fra l’altro non è una soluzione ma solo populismo“, prosegue Gruppioni nel post su Twitter che proponiamo di seguito. (Continua a leggere dopo il VIDEO)
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Il surreale inseguimento

Sta di fatto che è iniziato un surreale inseguimento, da parte di Carlo Calenda, degli operai davanti ai cancelli della fabbrica a rischio chiusura per volontà della proprietà, il fondo americano Kkr, impegnato anche nella partita di Tim. Alla sua vista, le tante magliette rosse dei dipendenti Marelli si sono spostate in blocco di qualche decina di metri, improvvisando una contro-assemblea senza ascoltare il parlamentare. “Che fate, ve ne andate?”, e “Non mi volete parlare?”, ha gridato Calenda ai lavoratori mentre si allontanavano, senza ottenere alcuna risposta. Frattanto, in attesa dell’incontro a Roma al ministero delle Imprese e del made in Italy previsto per martedì, stasera si terrà a Crevalcore una fiaccolata di solidarietà per gli operai. Come leggiamo sul Corriere della sera: “Un intero territorio si sta schierando al fianco dei lavoratori della Marelli”, ha affermato il sindaco di Crevalcore, Marco Martelli.

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