Lo spunto lo ha dato la serie Tv Painkiller, di cui già ci siamo occupati per inquadrare l’epocale epidemia di oppiodi negli Stati Uniti, ed estendendo il discorso si nota l’assoluta leggerezza e superficialità, o potremmo dire dire la malafede, che mina la credibilità della Fda (Food and Drug Administration), l’agenzia USA per i farmaci, deputata a certificarne l’efficacia e approvarne l’utilizzo. Curiosamente, a livello semantico, in inglese farmaco e droga coincidono: in entrambi i casi si traduce “drug”. Ora dobbiamo spiegarci meglio. Roy De Vita, primario della divisione di Chirurgia Plastica dell’Istituto nazionale dei tumori, rientra tra i – sempre troppo pochi – medici che sin da subito, all’inizio dell’era Covid, si sono schierati dalla parte della vera scienza: quella che procede per esperimenti e controprove, non limitandosi seguire dei veri e propri dogmi, invero antiscientifici. In un video pubblicato sulla sua pagina Facebook, il noto chirurgo si è a lungo soffermato su di un fenomeno che in Italia conosciamo benissimo, quello delle cosiddette porte girevoli, o revolving doors, o ancora pantouflage. In questo caso le porte girevoli sono precisamente quelle della Fda. (Continua a leggere dopo il VIDEO)
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Chi controlla i controllori?
Roy De Vita punta il dito contro i meccanismi stessi che portano alla approvazione in commercio di un farmaco, lo stesso passaggio che hanno incontrato i vaccini contro il Covid: “Un percorso che diamo per scontato che dovrebbe essere vagliato da persone integerrime“, dice. Ma non è esattamente così e proprio la vicenda narrata nella serie Tv è il perfetto archetipo e paradigma di tutto ciò. Dunque, De Vita dapprima ricostruisce i fatti storici che portarono la famiglia Sackler, proprietaria della Purdue farmaceutica, a produrre sin dal 1990 un antidolorifico unico nel suo genere e basato sul principio attivo dell’ossicodone, un oppioide potentissimo, “cugino chimico dell’eroina”. Poi ci torneremo, e capiremo perché, ma il punto è un altro: ritorniamo alle revolving doors della Fda, dove ben nove “commissioners” (valutatori dei farmaci) degli ultimi dieci, sono passati dalla direzione della Agenzia alle aziende farmaceutiche delle quali avevano valutato, giudicato e autorizzato i prodotti. Forse non tutti sanno (e saperlo mette i brividi) quello che dice De Vita nel video: Mark McClellan, colui che ha valutato i farmaci Johnson & Johnson per conto della Fda, oggi è nel consiglio di amministrazione della stessa Johnsono & Johnson; parimenti Scott Gottlieb, colui che ha approvato i prodotti di Pfizer, oggi, è nel board di Pfizer; Stefan Hahn, che ha autorizzato i prodotti di Moderna, oggi siede nel board di… Moderna. (Continua a leggere dopo la foto)
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Lo scandalo Purdue
Riprendiamo, ora, il discorso sulla Purdue Pharma. In breve, l’ossicodone (che ha un costo di produzione bassissimo) è un oppioide talmente potente che, sino ad allora, era presente in molti farmaci antidolorifici ma in dosi minime. Non era mai stato usato da solo. In breve, la dipendenza da oppioidi scatenata dall’OxyContin (che, come i Sackler sapevano, è forte come quella dalla eroina) ha portato una infinità di persone, cui l’OxyContin era stato prescritto con colpevolissima leggerezza dai medici foraggiati dalla Purdue, a cadere nella dipendenza dall’eroina. E parliamo anche di persone che magari neppure avevano mai fumato una sigaretta, tale era il bisogno della sostanza. Il dottor Curtis Wright, che aveva bocciato il farmaco per conto della Fda per ben due volte nel 1990, nel 1995 cambiò idea. Il perché ce lo spiega ancora Roy De Vita: l’anno successivo Curtis Wright si dimise dalla Fda per accettare un ruolo di altissima dirigenza proprio in Purdue Pharma, a riprova di come il meccanismo delle porte girevoli sia radicato e ben diffuso, da tempo, negli Stati Uniti e di certo non solo negli Stati Uniti. Solo con l’OxyContin la Purdue, negli anni, ha guadagnato 15 miliardi di dollari. E adesso una rivelazione sconcertante: secondo un ente statistico americano, 4 persone su 5 che negli Stati Uniti sono dipendenti dalla eroina hanno cominciato con la assunzione di antidolorifici oppioidi. I 6 miliardi di dollari di patteggiamento proposti alla azienda farmaceutica, in cambio della immunità legale, per la famiglia Sackler non erano nemmeno una cifra elevatissima come lo è per noi comuni mortali. Ma, puntualizza De Vita, il patteggiamento è stato annullato dalla Corte Suprema, ma questa è un’altra storia di cui, certamente, riparleremo nei prossimi mesi, in un caso o nell’altro.
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