Come la Francia, forse anche peggio della Francia. Il governo guarda di colpo al di là dei confini e prende nota, convinto della bontà della decisione del presidente transalpino Emmanuel Macron di ricattare, di fatto, i suoi stessi cittadini: “Vuoi andare al cinema, prendere un aereo, entrare in un ristorante? Devi avere il green pass”. Una proposta che ha scatenato fortissime proteste per le strade e spaccato l’opinione pubblica. E che però al nostro Mario Draghi e ai suoi fedelissimi non sembra dispiacere affatto.

L’ipotesi di un green pass obbligatorio per poter accedere a tanti servizi servirebbe a forzare tutti a sottoporsi alla somministrazione, e pazienza se nel frattempo i vaccini continuano a occupare il banco degli imputati per i rischi che comportano dopo l’assunzione e l’efficacia ridotta nella lotta alla variante Delta del Covid-19, come sottolineato dall’improvviso, nuovo boom di contagi. I sostenitori di questa ennesima imposizione sono già tantissimi, una coalizione bipartisan che spazia dal sindaco di Milano Beppe Sala alla ministra per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini. E che ragiona ancora anche di un obbligo vaccinale vero e proprio, superando così lo stesso Macron.

La campagna mediatica per convincere gli italiani che i loro diritti saranno sì calpestati, ma per un bene comune, è già iniziata, martellante. Anche se, in realtà, i vaccini al momento sono quasi tutti prenotati e quindi anche chi decidesse improvvisamente di cambiare idea troverebbe difficoltà nel prenotare l’appuntamento per la somministrazione, costretto comunque ad aspettare. Il tutto mentre alcune Regioni rischiano, visti i dati delle nuove rilevazioni, di ritrovarsi nel giro di una decina di giorni in zona gialla, e hanno già iniziato feroci proteste contro il governo per i parametri adottati, che tengono poco conto del tasso di ricoveri effettivo.

In mezzo a tanti interrogativi, dalle parti del Pd si sono armati subito di bandiere e hanno ripreso a fare il tifo per Macron, chiedendo inoltre al governo di rendere obbligatoria la somministrazione agli insegnanti in vista del ritorno a scuola degli alunni previsto per settembre. Nella convinzione che imposizioni e restrizioni siano l’unico strumento da utilizzare, quasi a volersi accanire contro gli italiani. E confermando come la sinistra ami riempirsi la bocca di parole come “diritti” e “libertà” salvo poi, puntualissima, dimenticarne il significato.
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