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Aumentano le pensioni minime. Ecco quando (e di quanto) aumenteranno. Chi resta escluso

Pubblicato il 26/06/2023 21:34 - Aggiornato il 26/06/2023 21:40

La conferma arriva dall’Inps e riguarda il lungamente atteso incremento delle pensioni minime. Scatteranno con il mese di luglio gli aumenti previsti dalla legge di Bilancio (compresi gli arretrati del 2023, come vedremo). Lo stesso Ente previdenziale, nella circolare numero 35 specifica che l’incremento che la legge riconosce ai titolari di pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo, per il periodo dal primo gennaio 2023 al 31 dicembre 2024, risponde al fine di “contrastare gli effetti negativi delle tensioni inflazionistiche registrate e attese per gli anni 2022 e 2023”. L’incremento è pari a 1,5 punti percentuali per l’anno 2023, elevato al 6,4% per i pensionati di età superiore a 75 anni, e di 2,7 punti percentuali per il 2024 senza distinzione di età, con riferimento all’importo mensile lordo dei trattamenti pensionistici complessivamente spettanti al beneficiario, che deve risultare pari o inferiore all’importo del trattamento minimo Inps vigente (563,74 euro). Traducendo il tutto in cifre, sotto i 75 anni il pensionato troverà in assegno un aumento fino a 8,46 euro al mese in più, mentre sopra i 75 anni l’aumento può arrivare anche fino a 36,08 euro in più: da circa 560 euro a circa 600 per gli over 75, dunque. (Continua a leggere)
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Fonte: Quotidiano Nazionale

Gli arretrati del 2023

Nell’assegno di luglio, dicevamo, saranno corrisposti anche gli arretrati spettanti dal primo gennaio 2023 o dalla decorrenza della pensione, se successiva, e l’importo sarà evidenziato sul cedolino di dettaglio del pagamento con un’apposita voce. Secondo il Centro studi di Unimpresa, la spesa per le pensioni in Italia aumenterà di quasi 65 miliardi di euro nei prossimi quattro anni, raggiungendo i 318 miliardi di euro nel 2023. Questo rappresenta un aumento del 7% rispetto all’anno precedente. Nel complesso, la spesa per le pensioni rappresenterà il 16,1% del PIL italiano entro il 2026. Inoltre, ricordiamo che a luglio è anche prevista la corresponsione della Quattordicesima mensilità, la somma aggiuntiva che Inps erogherà ai titolari di trattamento pensionistico a partire dai 64 anni di età. Incrementi non proprio ingenti, tuttavia utili per chi abbia una età pensionabile anche se con pochi contributi versati. (Continua a leggere)
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Chi resta escluso

Non tutti i pensionati potranno beneficiare degli aumenti. È la stessa circolare dell’Inps datata 3 aprile 2023 che comunica: “Sono escluse dalla base di calcolo, per la determinazione dell’incremento, le prestazioni fiscalmente non imponibili”. Ovvero, leggiamo su Il Sole 24 Ore, le somme “corrisposte a titolo di maggiorazione sociale”, tipicamente la somma aggiuntiva della Quattordicesima mensilità, di cui abbiamo appena scritto, nonché l’importo aggiuntivo della pensione. Parimenti restano escluse “le prestazioni di carattere assistenziale, le prestazioni a carattere facoltativo e le prestazioni di accompagnamento a pensione”. (Continua a leggere)
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L’analisi di Unimpresa

Il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, in un comunicato, ha sottolineato l’importanza di interventi sul sistema pensionistico, ma avverte che il governo “dovrà fare i conti con numeri complessi per mantenere le promesse fatte”. Nonostante le misure annunciate, che avrebbero un costo di 10 miliardi di euro per lo Stato, le risorse effettivamente disponibili al momento sono solo di qualche miliardo, mette in guardia lo stesso Ferrara.

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