Nella puntata del 26 giugno, Report ha mandato in onda un altro servizio choc su Autostrade e sul suo ex ad Castellucci, pubblicando gli audio choc e i compensi ricevuti dai vertici di Atlantia nell’anno del crollo del ponte Morandi. Sono passati quasi cinque anni da quella tragedia che provocò 43 morti. Da qualche mese si è aperto il processo che vede imputate 59 persone tra cui l’ex amministratore delegato Giovanni Castellucci che si è portato a casa 13 milioni di euro di liquidazione. Poi i Benetton si sono resi conto che forse non era il caso e glieli hanno chiesti indietro. Del processo si parla poco ma stanno emergendo fatti importantissimi: il principale è che tanti, troppi sapevano che quel ponte era ammalorato e non avrebbero fatto nulla. (Continua a leggere dopo la foto)
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Per la prima volta, Report fa sentire gli audio originali delle intercettazioni e il racconto di quello che succedeva dalle voci dei protagonisti. Dice il vicedirettore di Rai 3: “Tutti sapevano che il ponte era a rischio”. Giovanni Castellucci è indagato per crollo doloso. Solo lo scorso anno la difesa dell’ex ad di Atlantia dichiarava che il ponte era caduto per “vizio costruttivo”, ma da quello che rivela Ranucci, le carte in tavola sembrano destinate ad essere cambiate. “C’è la prova che sapevano che era a rischio crollo. Si trova in un documento che è stato ritrovato dalla Guardia di Finanza: è il ‘catalogo rischi’, che viene compilato per le assicurazioni”. Poi ci sono le dichiarazioni di un impiegato che già nel 2016 avrebbe segnalato incontri in cui l’atteggiamento dei responsabili sarebbe stato da mani nei capelli: “Sentire come ragionavano quei dirigenti che avrebbero dovuto avere in mano anche la nostra sicurezza fa venire i brividi”. (Continua a leggere dopo il video)
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Il crollo del Ponte Morandi e i tentativi di sfuggire ai controlli della giustizia: le intercettazioni inedite. Rivedi qui l’inchiesta di #Report👇https://t.co/R6JLs71ABx pic.twitter.com/aLzNIwhrkJ
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Ma quali erano i compensi di Castellucci? “Se andiamo a vedere il record d’incasso per Castellucci scopriamo che proprio l’anno del crollo ha incassato oltre 5 milioni, di cui 3,2 milioni di premio per ‘raggiungimento dell’obiettivo’“. Viene puoi fuori che Spea, la società di Ausotrada che si occupava dei controlli di sicurezza di ponti, gallerie e viadotti, dopo le notizie sull’inchiesta in corso comincia l’attività di “bonifica di computer”, l’installazione di “telecamera finalizzate a impedire l’attivazione delle intercettazioni”, e attiva anche dei “disturbatori di frequenza”. Dice il servizio: “Strumenti, questi, solitamente utilizzati dai narcotrafficanti e non da chi gestisce autostrade”. (Continua a leggere dopo il video)
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La grigliata di Ferragosto della famiglia Benetton mentre le macerie del ponte Morandi sono ancora avvolte dal fumo.
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La lettera dei parenti delle vittime del Morandi a Report dopo il servizio su Autostrade e Castellucci
In seguito al servizio inchiesta di Report su Autostrade e su Castellucci dal titolo “La gallina dalle uova d’oro”, il Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi ha inviato una lettera alla redazione di Report, poi pubblicata sul sito della trasmissione: “Dopo aver visto la vostra puntata di Report inerente la nostra vicenda intendiamo scrivere alcune riflessioni che ci stanno particolarmente a cuore. Dopo tanto tempo e tanta indifferenza a livello nazionale finalmente viene fatto un approfondimento su questa vergognosa vicenda che rappresenta uno spaccato dell’Italia, che rappresenta purtroppo l’emersione di un sistema marcio di avidità, incompetenza, presunzione, delinquenza e connivenza con la parte marcescente di questo nostro stato. Uno stato che non ha saputo difendere i cittadini, una parte di stato che non ha fatto gli interessi pubblici, una parte di stato che non sa epurarsi”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Continuano i familiari delle vittime del ponte Morandi: “Tutto questo scempio è avvenuto sotto agli occhi di chi, con la piena consapevolezza, ha scritto ed approvato la clausola della convenzione originaria di Anas, che avete citato, che è una delle più grandi beffe di questa tragedia. Per questo vi ringraziamo e speriamo che la vostra attenzione sia sempre al massimo su questa strage che deve essere chiarita fino in fondo per tutti i cittadini onesti. Sarebbe molto interessante andare a sviscerare il sistema dei controlli mancanti, il sistema delle verifiche auto-certificate, passato nel dimenticatoio di un sistema statale che sembrava creato appositamente per non disturbare il manovratore. […] In questa vicenda noi abbiamo incontrato anche la parte migliore del paese che con forza cercano sempre di schiacciare, di nascondere sotto la polvere, e non è un bene”.
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