
Dove siamo arrivati. Ma soprattutto: perché non viene ancora presa una decisione drastica? Tik Tok finisce di nuovo nella bufera. L’ultima storia choc arriva da Roma, dove il 10 ottobre un 12enne si è lanciato dalla terrazza di casa. Un gruppo di ragazzini, per caso, mentre stava facendo un video per TikTok con il telefonino, ha ripreso il suicidio del coetaneo. In pochi istanti, il video ha iniziato a girare tra i loro cellullari, mentre nel frattempo si attendevano i soccorsi. I Carabinieri hanno subito identificato tutti i ragazzi che si trovavano nella piazza per impedire al video di circolare. Li hanno messi in fila a uno a uno. Poi hanno iniziato a controllare tutti gli smartphone, alla ricerca del filmato. Se questa tragica morte di un bambino non è finita sui social è solo grazie allo scrupolo dei carabinieri intervenuti sul posto. “Tirate fuori i cellulari, da qui non va via nessuno”, hanno detto. (Continua a leggere dopo la foto)
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I carabinieri hanno dunque bloccato il rischio divulgazione del video choc in cui si vede il 12enne precipitare. Parlando con la ragazza che ha ripreso il suicidio mentre realizzava un contenuto per Tik Tok e gli altri coetanei, i militari hanno accertato che il video venisse cancellato e gli stessi giovani appartenenti alla comitiva si sono resi conto della delicatezza della situazione e hanno distrutto il filmato. “Quel bambino mi è caduto davanti – ha raccontato a Repubblica Marisa, tra le prime a soccorrere il 12enne -. Gli tenevo la mano per fargli sentire che non era solo. Ma l’ambulanza sarà passata almeno mezzora dopo. I carabinieri, invece, fino a quando non sono stati certi che del video non c’era più traccia, non hanno lasciato andare i ragazzi”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Tanti sono i casi simili del passato che si sono conclusi con un altro esito. Il più eclatante rimane quello del luglio 2022 a Civitanova Marche, quando l’omicidio di Alika Ogorchukwu venne ripreso dai passanti, nessuno dei quali giunse in suo soccorso mentre veniva massacrato da Filippo Claudio Ferlazzo. Ricorda ancora Repubblica: “A Roma, invece, lo scorso febbraio aveva fatto indignare il caso del 53enne Francesco Sandrelli. Il pittore era stato avvolto dalle fiamme della sua automobile sul raccordo anulare ma, invece di essere aiutato, era stato ripreso con lo smartphone e deriso”. Sandrelli è morto un mese e mezzo dopo. Dove siamo arrivati. E ora su Tik Tok rischiava di finire un video di un suicidio di un ragazzino di 12 anni. Per il quale ora si dovrà indagare.
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