Resta altissima la tensione in Francia, dopo che per giorni e giorni le proteste nelle strade hanno provocato disordini e causato arresti di massa tra i manifestanti. Una rabbia esplosa di colpo a seguito della morte di un ragazzo, ucciso da un poliziotto a un posto di blocco. E che rischia di incendiarsi di nuovo a seguito della notizia di un nuovo decesso, quello di un giovane di 27 anni che era stato colpito da un proiettili di gomma sparato da un agente durante le violente manifestazioni andate in scena nelle strade di diverse città francesi, compresa la capitale Parigi. Un altro giovane è quindi morto nei disordini, mentre un secondo è finito in coma: il clima rischia di farsi ancora più teso. (Continua a leggere dopo la foto)
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Come riportato da Il Tempo, i medici hanno dichiarato ufficialmente il decesso del ragazzo a seguito di uno “shock violento al torace”. Le forze dell’ordine temono che la notizia possa ora alimentare una nuova spirale di violenza, gettando il Paese nel caos. Il giovane era stato colpito da un “flash ball”, proiettili di gomma in dotazione agli agenti, durante i disordini esplosi a Marsiglia. (Continua a leggere dopo la foto)

Ancora scontri e devastazioni in #Francia. Proteste si estendono anche in #Svizzera e #Belgio. Centinaia gli arresti. Parla la nonna di #Nahel: “Il ragazzo ucciso a Nanterre da un poliziotto. Fermare le violenze”. Presa di mira abitazione di un sindaco in un centro a sud #Parigi pic.twitter.com/0RiAo8eVCn
— Tg2 (@tg2rai) July 3, 2023
Scontri in Francia, un ragazzo morto e un altro in coma
La procura locale ha aperto “un’inchiesta per ferite mortali provocate da uso o minaccia di un’arma”. Un altro ragazzo è invece finito in coma a Mont-Saint-Martin, vicino al Belgio. Secondo le ricostruzioni, il 25enne venerdì 30 giugno era alla guida di un’auto con due amici quando è stato colpito da un proiettile lanciato da agenti del reparto speciale Raid. (Continua a leggere dopo la foto)

Anche in questo caso la procura ha aperto un’inchiesta per capire cosa sia davvero successo. Il pericolo è che questi due episodi, avvenuti a poche ore di distanza, possano riaccendere le proteste, che nei giorni scorsi hanno portato a un bilancio complessivo di 3.625 persone fermate, delle quali 1.124 ancora minorenni. Con alcune testate che hanno titolato, senza troppi giri di parole: “Si rischia la guerra civile“.