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“Probabilmente cancerogena…” L’Europa autorizza il glifosato e le multinazionali fan festa. Ecco dove viene usato

Pubblicato il 13/07/2023 17:55 - Aggiornato il 22/09/2023 18:08

Forse sarebbe il caso che i ferventi sostenitori dell’Unione europea, un progetto palesemente fallito, la smettessero con il mantra “Ce lo chiede l’Europa” e iniziassero a osservarne con spirito critico le assurdità e le decisioni scellerate. L’ultima, in ordine di tempo, è il nuovo via libera al glifosato, il più famigerato tra gli erbicidi diffusi in campo agricolo, peraltro assicurando che l’uso della sostanza non solleva “preoccupazioni critiche”, così offendendo l’intelligenza dei cittadini europei stessi. Sicché l’Autorità europea per la sicurezza degli alimenti (Efsa) o è in malafede o non è composta da persone competenti, ci permettiamo di considerare. Infatti, tra i pochi che hanno riportato la notizia, L’Indipendente ci ricorda come l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) abbia classificato il dibattuto principio attivo come “probabilmente cancerogeno per gli esseri umani”, ed eravamo ancora al 20 marzo 2015. Nel 2017, tuttavia, ne è stato concesso l’utilizzo quinquennale, confermato, per ora, fino al 15 dicembre 2023. (Continua a leggere dopo la foto)
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Un gigantesco conflitto d’interessi

Le dichiarazioni in merito da parte della stessa Efsa riconoscono esclusivamente, dunque escludendo il rischio tumorale, “gravi danni agli occhi umani e la tossicità per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata”. Ma il passaggio chiave per capire come operino costoro è il seguente: si parla, senza pudore, dell’esame delle “evidenze trasmesse dalle imprese che hanno presentato domanda di rinnovo”. Insomma, dalle multinazionali produttrici del glifosato stesso. Un conflitto d’interessi gigantesco, che passa nel silenzio più assoluto dei media generalisti, gli autoproclamatisi professionisti dell’informazione. Stiamo, inoltre, parlando delle stesse multinazionali (un cartello formato da quattro megacorporation dell’agrochimica) che si stanno buttando a capofitto, con 139 brevetti già pronti, nella produzione di Ogm, appena “sdoganata” proprio dalla commissione europea. (Continua a leggere dopo la foto)
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ue rinnova glifosato cancerogeno

Le ricerche indipendenti

Occorre, poi, fare un piccolo passo indietro e tornare al 2020, allorché due ricercatori dell’Istituto di Ricerca sul Cancro dell’Università di Medicina di Vienna, valutando la qualità degli studi sulla genotossicità del glifosato presentati alle autorità dell’Ue, avevano provato a fare chiarezza. La maggior parte delle analisi è stata ritenuta “non affidabile” o solo “parzialmente affidabile”, come puntualizza ancora L’Indipendente. Oppure possiamo citare il 2017, l’anno in cui vennero rilasciati i cosiddetti Monsanto Papers, da cui emergeva come la multinazionale, poi acquisita dalla Bayer, avesse interferito sugli studi finalizzati a promuovere la sicurezza del glifosato stesso. (Continua a leggere dopo la foto)
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A rischio l’intero ecosistema

Inoltre, una ricerca scientifica del 2021 ha sottolineato che l’erbicida può essere tossico per le api e, senza scomodare la nota citazione di Einstein, sappiamo tutti il delicatissimo ruolo che le api giocano nel nostro ecosistema. Come ha denunciato una esponente del Pesticide Action Network Europe: “Lo scandalo del glifosato continua, il parere dell’EFSA è fuori da ogni logica”.

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