Da un lato c’è chi, a partire da Giorgia Meloni, vorrebbe tornare al voto subito, non appena sarà stato eletto il successore di Sergio Mattarella come presidente della Repubblica. Dall’altro, una nutrita fazione che invece vuole a tutti i costi portare il governo al termine della legislatura, senza strappi. Anche in caso il premier Mario Draghi fosse l’uomo scelto per salire al Colle. Un partito che fa capo al ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, il più convinto della bontà di questa seconda opzione.

Come riportato in queste ore da Tpi, il leghista sarebbe talmente determinato nel suo piano da aver già spinto i colleghi parlamentari a parlare di “Lodo Giorgetti” per ribattezzare lo scenario che permetterebbe l’elezione di Draghi a Capo dello Stato senza tornare però alle urne. Il ministro, d’altronde, è insieme a Renato Brunetta uno dei fedelissimi del premier, con il quale vanta un rapporto costante e diretto. E proprio per questo avrebbe deciso di farsi carico della regia di un’operazione complicata, ma non impossibile.

Il piano di Giorgetti, sostanzialmente, prevede che dopo l’ascesa di Draghi al Colle e un breve interregno di Renato Brunetta, che in quanto ministro più anziano avrebbe per legge la reggenza del Paese, toccherebbe poi a una donna mettersi in tasca le chiavi di Palazzo Chigi, succedendo all’ex presidente della Bce. Chi? Il nome è sempre quello, Marta Cartabia, attuale ministro della Giustizia e figura particolarmente gradita sia a Mattarella, il presidente uscente, che a Draghi, il suo successore designato.

Cartabia si prenderebbe così l’incarico di portare a termine la legislatura senza discostarsi dall’operato di Draghi, che nel frattempo dal Quirinale continuerà a esercitare la sua influenza. Ritardando ancora una volta il ritorno al voto degli italiani e rassicurando l’Ue: “Almeno per un po’, nessuno proverà a ribellarsi alle imposizioni che ci dettate dall’alto”.
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