
Ricorderete la sua vicenda, l’avevamo raccontata anche noi. Una vicenda drammatica, una delle tante violenze dell’era Covid, quella in cui sono stati sospesi i diritti e la democrazia. E di cui ancora si paga il conto. Un conto salatissimo per Valerio, lo studente che si era legato al banco per protestare contro l’obbligo di mascherina a scuola. A seguito di quell’episodio fu internato in ospedale. Proprio come si faceva durante i regimi. Che ne è oggi di quel ragazzo? Oggi molti studi hanno certificato che la mascherina era effettivamente dannosa. Ma è troppo tardi. Valerlo Tellenio aveva da poco compiuto 18 anni, quando il 5 maggio 2021 la preside chiamò la polizia e l’ambulanza perché portassero via quel suo studente, denunciandolo per interruzione di pubblico servizio. Il ragazzo venne sottoposto a Tso, trattamento sanitario obbligatorio. E ancora oggi la famigli sta combattendo perché venga riconosciuto come illegittimo quel vergognoso provvedimento. (Continua a leggere dopo la foto)
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A raccontare tutto ci ha pensato Patrizia Floder Reitter su LaVerità. Valerio Tellenio era uno studente brillante. Cosa gli è successo dopo questo episodio? Cosa ne è di lui dopo il Tso? Non ha più avuto voglia di arrivare alla maturità. Si è fermato. Ha abbandonato la scuola e gli studi. Vi pare normale una cosa del genere in uno Stato civile? Oggi Valerio cerca lavoro e tenta, a fatica, di dimenticare l’ingiustizia subita. Lui che voleva solo tornare in classe dopo l’altra violenza subita, quella della Dad, la didattica a distanza. I professori di Valerio parlavano di lui come uno studente bravo e attento. Non sopportava quell’obbligo di mascherina e si era anche informato per bene, si era fatto delle domande. Da qui la sua protesta educata, civile, silenziosa. (Continua a leggere dopo la foto)
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Valerio Tellenio, il Tso per le proteste contro la mascherina
Una protesta che gli è costata cara durante il regime Covid. Perché la preside ha chiamato l’ambulanza e la polizia, e lo hanno trascinato via dalla classe, via dalla scuola. Quella scuola dove poi non rientrerà mai più. In ospedale vogliono fargli il tampone anti Covid, ma lui non aveva sintomi. Allora i medici lo sottopongono a Tso. Vogliono dargli una lezione. La lezione che spetta a chi si ribella, a chi fa domande. E in dittatura questo non è ammesso. Il Tso gli viene imposto con un provvedimento firmato dal sindaco, perché ora Valerio Tellenio è una minaccia per la salute pubblica. E viene mandato nel dipartimento di salute mentale. Per 4 giorni. Senza cellulare e con le cinghie al letto. Alla Verità oggi racconta: “Tutto questo mi ha segnato. Non potrò mai cancellare quello che mi è accaduto e che ritengo profondamente ingiusto”. Chi pagherà per tutto questo?
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