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La “sfida” dell’ambulanza. Due influencer la chiamano e va in onda la vergogna. Finiscono denunciati (VIDEO)

Pubblicato il 11/07/2023 12:05 - Aggiornato il 11/07/2023 15:16

Ci siamo ormai abituati da tempo alle “bravate” degli streamer sui principali social network, “scherzi” partoriti alle volte direttamente dalle menti degli autori e in altri casi nati sotto forma di “challenge“, sfide lanciate dagli utenti. L’ultima clip diventata virale e, come spesso accade, al centro di polemiche ferocissime è quella di due giovani di origini magrebine provenienti da Milano e in vacanza a Riccione: i due, entrambi ventenni, hanno avuto la brillante idea di coinvolgere un’ambulanza nel loro filmato. Il risultato? Una denuncia penale per interruzione di pubblico servizio e procurato allarme. Non proprio una bella idea, insomma. (Continua a leggere dopo al foto)
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I due erano in cerca di un passaggio per rientrare a Riccione dalle campagne romagnole. Così uno dei ragazzi ha avuto una brillante idea: fingere un malore per chiamare l’ambulanza e farsi trasportare, di fatto “a scrocco”, nel centro cittadino. Il tutto filmato ovviamente con il telefonino e poi postato su TikTok. (Continua a leggere dopo la foto)

video ambulanza riccione

Il video dell’ambulanza e dei due ragazzi denunciati a Riccione

“Ragazzi, qua siamo sperduti in campagna e ora risolviamo la situazione” si sente dire all’inizio del video. Poi le immagini dell’ambulanza, con i ragazzi che commentano: “Viene l’ambulanza a prenderci, e chi c’ha voglia di tornare a piedi a Riccione“. La clip ha totalizzato 50 mila visualizzazioni in meno di 24 ore, con centinaia di condivisioni e migliaia di like. Ma la notorietà, per gli autori, si è rivelata un’arma a doppio taglio. (Continua a leggere dopo la foto)

Sull’accaduto è infatti intervenuta l’Ausl Romagna che in una nota spiega come “gli operatori del 118 abbiano eseguito le procedure in modo corretto e puntuale, attenendosi alle informazioni fornite dal chiamante”. Successivamente è stata sporta denuncia penale nei confronti dei ragazzi, che hanno “distolto mezzi di soccorso dal loro compito di istituto e creato un allarme ingiustificato”.

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