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Aiuti per il coronavirus, il governo si scorda un’altra volta le partite Iva

Pubblicato il 12/03/2020 16:56

C’è un grande tema da affrontare dopo le misure varate dal governo per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Cassa integrazione allargata, ok, ma le partite Iva rimangono senza protezione? Il coronavirus non risparmia nessuno, ma partite Iva e lavoratori autonomi sembrano essere i più svantaggiati, esclusi per l’ennesima volta da qualsiasi forma di tutela. Professionisti, piccoli imprenditori, freelance, che hanno la colpa di non essere interessanti per la politica, da 25 anni, anche se sono milioni. Turismo, cultura, ricerca, innovazione, creatività, digitale, nuove forme di mobilità… Come spiega molto bene Alfredo Accatino sull’HuffingtonPost, “le Partite Iva non vivono sulla Luna. Sono quelli che impaginano o scrivono le pagine web che hai visto oggi, realizzano campagne pubblicitarie o permettono agli eventi di andare in scena o al teatro di accendere le luci. Traducono i tuoi libri, progettano la tua casa o la app che hai sul cellulare, o disegnano i tuoi abiti o il palco del cantante che ami tanto. Li trovate seduti nei coworking di Talent Garden (che fa figo invitare ai talk), negli stages di Ninja Marketing, (che guarda avanti, mentre il Paese guarda da un’altra parte), senza che nessuna volontà politica li abbia mai aiutati strutturalmente a crescere”.

In questo momento di emergenza dovuto al coronavirus, “tutti hanno perso commesse e ci vorranno mesi per riottenere lavoro e garantirsi i futuri pagamenti (90 gg. fine mese data fattura), ma saranno ovviamente penalizzati dalla ruota dei pagamenti, perché in una difficoltà come quella che stiamo vivendo, ogni azienda punterà a difendere solo se stessa. Non hanno sicuramente le spalle forti e il ‘fieno in cascina’, ma solo un muro di versamenti e obblighi fiscali impossibili da affrontare che avanza come uno Tsunami, in un sistema che prevede addirittura di anticipare i versamenti dell’anno successivo, ingabbiandoli in studi di settore. Se poi avessi mai scelto di aderire a una rottamazione delle cartelle esattoriali, o hai avuto la disgrazie di accedere a un mutuo, il tuo futuro è segnato”.

Perché le Partite Iva sono le uniche che non si possono né ammalare né invecchiare. E perché solo loro restano fuori dagli aiuti in questa fase emergenziale? Acta, l’associazione dei Freelance, è la prima che ha saputo alzare la voce. È possibile immaginare, almeno questi mesi, un pacchetto di 4 interventi? Spiega Accatino: “1) Sospensione dei versamenti fiscali, ma anche dei contributi per rottamazione concordata; 2) Sospensione dei muti o delle rate per prestiti o finanziamenti; 3) Equiparazione anche per la gestione separata di un trattamento assimilabile alla cassa integrazione; 4) Tutela in caso di malattia o di gravidanza”.

Anche se molti possessori della partita Iva sono costretti a tener chiusi i propri esercizi, questi dovranno rispettare tanto le scadenze fiscali quanto versare gli anticipi. Poco importa se l’incasso sarà irrisorio o, nella maggior parte dei casi, nullo: neppure il coronavirus, in questo caso, è riuscito a smuovere il calendario fiscale. Ci auguriamo che il governo intervenga subito.

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